Queste date, del 20 e 29 maggio, sono diventate per noi commemorazioni al pari del 25 aprile, del 1 maggio e del 2 giugno, in quanto tappe importanti della nostra storia condivisa. Gli anniversari, se ci pensiamo, sono legati ad eventi spesso traumatici, che racchiudono dentro di sè dolore e cambiamento.
Come per le altre ricorrenze, è con un misto di commozione e orgoglio che decidiamo anche quest’anno di fermarci un attimo, ricordare e fare il punto della situazione.
Come società di ingegneria e consulenza, in questi tre anni, abbiamo concluso diverse pratiche legate alla ricostruzione post-sisma, da quelle piccole e semplici alle più articolate, mentre altre non hanno ancora visto la conclusione.
La prima osservazione è una buona notizia: le procedure regionali sono ormai diventate solide e la Regione Emilia Romagna emette molte meno ordinanze rispetto a quanto fatto nei due anni precedenti. Questa stabilità amministrativa significa meno cambiamenti durante la redazione di tutte le pratiche già in corso di presentazione, quindi tempi più certi.
Dobbiamo fare osservare che molte persone hanno però sottovalutato, in questi tre anni, i danni subiti dalle proprie abitazioni o aziende, a volte per fretta, per paura di dovere lasciare la propria casa, a volte perché consigliati male. Adesso per molti di noi non è più possibile accedere ai contributi regionali. Non deve però venire meno l’attenzione alla vulnerabilità sismica degli edifici in cui viviamo o lavoriamo soltanto perché il tempo passa ed i contributi terminano.
Rileviamo che le banche, dopo l’aiuto iniziale ai terremotati, sono tornate a far pagare i mutui su immobili inagibili e applicano dei tassi di interesse sui prestiti alle imprese che lavorano per la ricostruzione.
Senza polemiche evidenziamo alcune delle problematiche che emergono dalla nostra esperienza e che probabilmente il cittadino conosce poco, perché come tecnici, direttore lavori, progettista e coordinatore alla sicurezza, geologo, ci troviamo tra incudine e martello.
Tra cittadini che richiedono case nuove in classe energetica A ma con finiture di pregio ed i limiti massimi di contributo ammissibili.
Tra geologo che riscontra pericolo di liquefacibilità e contadini che assicurano la “bontà” dei loro terreni.
Tra imprese che anticipano i soldi dei materiali ed i comuni che devono approvare le spese, controllando punto per punto.
Tra imprese improvvisate, nate nell’immediato post-terremoto e coordinatori che cercano di garantire la sicurezza dei lavoratori nei cantieri.
Tra coloro che hanno fetta di vedere le proprie pratiche terminare velocemente e tutte quelle situazioni che appaiono semplici ma che una volta aperte rilevano autorizzazioni mancanti, accatastamenti incompleti, condoni o in generale situazioni anomale precedenti da sanare assieme alle pratiche del terremoto.
Tra chi cerca di risparmiare sulle lavorazioni, a volte in maniera tecnicamente corretta a volte meno, e chi rimane rigido sulla carta.
Tra chi discute di aspetti tecnici che non gli competono perché “faccio questo mestiere da così tanti anni che tu non eri ancora nato” e chi non vuole prendersi la responsabilità di una decisione che gli competerebbe per ruolo.
I nostri tecnici sono stati in questi anni anche mediatori di liti tra parenti o tra condomini e parafulmini per le imprese che hanno necessità di rientrare delle loro spese nel minore tempo possibile. E’ faticoso, spesso snervante, ma alcune volte si ottengono grandi soddisfazioni.
Questo anniversario lo celebriamo lavorando, cercando di assolvere al meglio i nostri compiti, stando attenti a non commettere errori e cercando di essere sempre tecnicamente al passo con i tempi.
Come emiliani sappiamo
di essere stati forti a rimetterci in piedi e
vogliamo migliorare i nostri standard di sicurezza,
perché al prossimo terremoto,
quando avverrà,
vogliamo meno danni possibili.
Questa è la nostra squadra di lavoro, che è a vostra disposizione, è cresciuta in questi anni e vorremmo potesse crescere ancora!
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